Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato di Lucera Non Tace ODV
LUCERA – Ancora una volta vicende di rilevanza pubblica sono state gestite dall’amministrazione comunale in gran segreto, quasi fosse una questione privata tra i “proprietari” (e non i tutori pubblici) del paesaggio, dell’ambiente locale e della salute pubblica e una società privata (NVA Fenice S.r.l.), che dalle visure catastali risulta essere una scatola vuota controllata al 100% da NVA SRL (società milanese), la cui maggioranza è stata acquisita nel 2023 da un fondo d’investimento inglese iCON Infrastructure LTD. I cittadini si chiedono:
1) come è stato possibile che, per il progetto del più grande parco eolico terrestre d’Italia, sia stato fornito, frettolosamente, dal comune di Lucera il parere favorevole nel luglio del 2024 senza che i consiglieri di maggioranza e di opposizione siano stati messi a conoscenza dell’esistenza del progetto? Neanche nei mesi successivi è stato reso pubblico l’iter approvativo del progetto, stando alle dichiarazioni dei vari consiglieri e partiti locali. Ora che i buoi stanno scappando, gli attori politici si “stracciano solo le vesti” senza neanche provare a chiudere la stalla. 2) Perché il sindaco di Lucera, tra i più loquaci e dalla “fascia facile”, visto che in questo ultimo mese ce lo siamo ritrovati dappertutto come il cacio sui maccheroni, è così silente su questa vicenda? Ma, domande a parte, se i consiglieri comunali sono realmente contrari a questo progetto (come al solito nessuno lo ha detto chiaramente e pubblicamente), dovrebbero agire (i politici non devono parlare e lanciare proclami ma agire concretamente nell’interesse della collettività) avanzando iniziative quali:
1. Chiedere in tempi ristretti, con una mozione unitaria firmata anche dai cittadini, al sindaco di lucera di modificare lo scellerato, frettoloso e risibile (come motivazioni fornite) parere favorevole al progetto “Fenice rilasciato in gran segreto a luglio 2024 in parere contrario.
2. Chiedere al consiglio comunale di deliberare una serie di provvedimenti locali che, una volta per tutte, regolamentino l’insediamento di futuri impianti di fonti rinnovabili e di trattamento rifiuti in agro lucerino. Per dotarsi, in futuro, di strumenti per tutelare concretamente (e non a tardive quanto inutili parole), il paesaggio, i monumenti, i siti archeologici e soprattutto l’ambiente e la salute pubblica e la qualità della vita dei cittadini. (Per onore di cronaca, queste richieste, formulate anni fa da LNT, sono state sempre sistematicamente ignorate dai consiglieri di maggioranza e opposizione).
3. A partire dalle osservazioni al progetto “Fenice”, depositate da privati cittadini, organizzare rapidamente un gruppo di esperti per confutare (se ne sussistono le motivazioni) le controdeduzioni fornite dalla società proponente. O per individuare eventuali “punti deboli” normativi e/o tecnici del progetto.
4. Organizzare in tempi strettissimi, con cittadini e associazioni disponibili, banchetti pubblici e sit in finalizzati a informare i cittadini e ad esercitare pressione sugli amministratori locali e sugli organi decisionali che dovranno approvare il progetto (ricordiamo a tutti che il progetto NON è stato ancora approvato). 2 Non c’è da perdere tempo cullandosi sugli allori di ipotetici ritardi burocratici che invece oggi sono stati fortemente ridotti da provvedimenti nazionali recepiti anche dalla regione Puglia. In ultimo: se un domani, miracolosamente, l’agricoltura locale disponesse di acqua in abbondanza: cosa ne faremmo se, proseguendo in questa direzione, nel frattempo il suolo della nostra pianura sarà stato saccheggiato selvaggiamente da impianti eolici, fotovoltaici e di trattamento rifiuti insediatisi a piacimento senza alcuna regolamentazione?
E paradossalmente a fare enormi profitti, senza creare sviluppo locale, non saranno state soggetti locali (a parte un ristretto numero di proprietari terrieri) ma multinazionali e fondi di investimento stranieri. Se, un domani ancora miracolosamente, avessimo promosso i nostri monumenti, il centro storico e la enogastronomia locale con operazioni di marketing culturale, quanta strada potremo fare avendo nel frattempo devastato il paesaggio, sfregiato i nostri monumenti e compromesso l’ambiente e la salubrità dell’aria? Questa non è visione politica miope, ma cecità totale per la collettività. A favore, come da sempre, di ristrette lobby locali arroccate nel perseguire spregiudicatamente i loro interessi spesso a danno della collettività e del patrimonio pubblico. Con la compiacenza della debolissima classe politica locale. Ancora una volta si dimostra veritiera la saggia metafora popolare “d’u cetrule che vace ‘ngule all’urtulane”. E purtroppo per la maggioranza dei cittadini i miracoli non si avverano mai in questa terra sventurata, di sicuro le nefandezze descritte. Nota: Il progetto del parco eolico “Fenice”, presentato dalla società milanese NVA Fenice S.r.l. è costituito da 51 aerogeneratori di potenza unitaria pari a 7,2 MW della tipologia fino a 172 metri di diametro e fino a 175 metri di altezza, per una potenza complessiva di 367,2 MW, ubicato nei comuni di Castelnuovo della daunia – Pietramontecorvino – San severo – Lucera – Torremaggiore. Attualmente il più grande parco eolico terrestre d’Italia è quello di Buddusò e Alà dei Sardi in Sardegna, con una potenza di 138 MW e 69 turbine. Se approvato e realizzato il parco eolico “Fenice” sarà il più grande parco eolico terrestre d’Italia, con una potenza più che doppia dell’impianto di Buddusò e Alà dei Sardi! NVA Fenice S.r.l è una società con 2 anni di attività, con bilanci senza ricavi e senza dipendenti.