San Giusto / Lucera – Un ritorno alle radici per guardare al futuro: è il messaggio forte e chiaro emerso dalla giornata-evento dedicata alla transumanza svoltosi sabato 7 giugno presso la masseria dei Fratelli Carrino, a San Giusto, in agro di Lucera.

Organizzato dai Club per l’UNESCO di Alberona e di Lucera, in collaborazione con il Gal Meridaunia, con il patrocinio dei Comuni di Lucera e di Alberona, l’evento ha saputo coniugare tradizione, memoria e innovazione, mettendo al centro la transumanza con la sua economia sostenibile e i suoi valori ancora attuali: la trasmissione intergenerazionale della memoria, il rispetto per la natura.

Biodiversità, economia circolare, filiere corte e qualità, fondamentali per il futuro dell’agricoltura, sono stati al centro dell’intervento della professoressa Marzia Albenzio dell’Università di Foggia che si è soffermata sul valore della Pecora Gentile di Puglia, razza autoctona strettamente legata alla transumanza, come risorsa per uno sviluppo sostenibile del territorio.

Durante la giornata si sono alternate le testimonianze di figli di pastori transumanti come  Emidio, Mario, Elena e Antonietta Ursitti (originari di Opi). Racconti intensi e toccanti, che hanno riportato alla luce ricordi e scene di vita vissuta e offerto spunti di riflessione sul valore culturale, economico e ambientale della pratica millenaria. Attraverso la voce di Edmondo Di Loreto, figlio di transumanti abruzzesi, è emersa con forza la memoria di una civiltà pastorale, oggi profondamente cambiata ma ancora viva nella coscienza e nell’identità dei suoi protagonisti.

L’incontro è stato introdotto da Orfina Scrocco presidente del Club per l’Unesco di Alberona e da Maria Grazia Nassisi presidente del Club per l’Unesco di Lucera, che hanno sottolineato l’importanza di riscoprire e valorizzare l’antica pratica per restituirle ruolo centrale nella narrazione e nello sviluppo dei territori.

“Ciò che ha reso unico questo appuntamento – ha dichiarato Orfina Scrocco – è stata la possibilità non solo di vivere da vicino la realtà di un’azienda come quella dei Fratelli Carrino che praticano la transumanza, osservando gli animali nel loro ambiente e partecipando alle attività di trasformazione dei prodotti agricoli, ma anche di ascoltare le testimonianze dei familiari dei pastori transumanti di un tempo. Un patrimonio che oggi più che mai può offrirci spunti e insegnamenti preziosi per costruire un futuro più sostenibile e consapevole”.

“La transumanza suscita sempre più interesse – ha aggiunto Maria Grazia Nassisi – e per questo abbiamo scelto di proseguire su questa strada, con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare un patrimonio culturale profondo, vero valore identitario della nostra terra”.

Presenti all’incontro, moderato dal giornalista, Saverio Serlenga, il sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta, e il sindaco di Alberona, Leonardo De Matthaeis, che ha ricordato con commozione la figura di Fedele Iuso, storico transumante alberonese, scomparso alcuni anni fa.

La giornata si è conclusa con una visita guidata alla Masseria dei Fratelli Carrino, azienda agricola biologica che ancora oggi pratica la transumanza. I partecipanti hanno preso parte ad attività legate alla trasformazione dei prodotti aziendali, dalla lavorazione del latte alla produzione di latticini, formaggi e filati di lana di Pecora Gentile di Puglia, in un’esperienza immersiva che ha unito cultura, memoria e sostenibilità.

Un successo che conferma l’interesse crescente verso la riscoperta delle radici rurali e delle pratiche tradizionali come strumenti per rigenerare comunità e paesaggi, nel segno di un futuro più consapevole.

Comunicato stampa