Il conclave è la riunione del collegio cardinalizio per l’elezione del nuovo Papa, nella Cappella Sistina dove avviene la riunione. Il termine deriva dal latino cum clave, cioè “(chiuso) con la chiave” o “sottochiave”.
Arturo Di Sabato
Ricordando ancora l’ultimo saluto che il mondo ha dato Sabato 26 aprile a Papa Francesco, che continua ancora a ricevere l’omaggio di tanta gente a Santa Maria Maggiore dove è sepolto; oggi mercoledì 7 maggio inizierà il Conclave tanto atteso, dove i 133 cardinali si riuniranno nella Cappella Sistina per votare.
Alle ore 10,00, i Cardinali hanno concelebrato la Santa Messa per l’elezione del Sommo Pontefice (“Pro Eligendo Romano Pontefice”) presieduta dal Decano del Collegio Cardinalizio Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Giovanni Battista Re dove nella sua omelia ha detto che “Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali”.
Nel pomeriggio, alle ore 16.30, avrà luogo l’ingresso in Conclave e il giuramento dei Cardinali elettori che partiranno dalla Cappella Paolina, cantando le Litanie dei Santi e si dirigeranno processionalmente alla Cappella Sistina, e dopo il canto del Veni Creator e pronunceranno il giuramento prescritto.
Quando tutti i cardinali giureranno, il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie pronuncerà la formula: «Extra omnes». (Fuori tutti).
Usciti gli altri, il maestro chiuderà la porta di accesso a chiave. Dopo che l’ecclesiastico condurrà la sua meditazione riguardo ai problemi della Chiesa e alle qualità che il nuovo eletto dovrà possedere, anche questi lascerà la cappella insieme al maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Seguiranno le preghiere; dopo le quali il cardinale decano chiederà se vi sono ancora dubbi relativi alle procedure. Dopo la chiarificazione degli eventuali dubbi, si procederà alle operazioni di voto.

Il Conclave si comporrà di 133 cardinali (118 creati solo da Francesco): 53 dell’Europa (di cui 17 italiani); 18 dell’Africa, 27 dell’Asia e Oceania; 20 dell’America settentrionale e Centrale; 17 dell’America meridionaleDovrebbero essere 135, ma due cardinali (un europeo e un africano) non parteciperanno alle operazioni di voto per ragioni di salute, quindi voteranno solo 133. I cardinali indicheranno la loro preferenza sulla propria scheda che depositeranno su un piatto che i scrutatori faranno scivolare nell’urna.
Secondo quanto affermato dal portavoce della Sala Stampa Vaticana Matteo Bruni, questa sera, dal comignolo montato sul tetto della Cappella cinque giorni fa dai vigili del Fuoco del Vaticano, la prima e unica fumata la vedremo intorno alle ore 19.00.
Da giovedì 8 Maggio le fumate saranno intorno alle 10.30 (in questo caso solo se bianca) o alle 12.00; nel pomeriggio alle 17.30 (anche in questo caso solo se bianca) o intorno alle 19.00. Le fumate sono dunque due al giorno, ma in caso di esito positivo non sarà a fine sessione ma viene anticipata. Gli scrutini saranno comunque quattro. Per l’elezione occorre raggiungere i due terzi (89 voti).
Il primo scrutatore agiterà le schede nell’urna per mescolarle, mentre l’ultimo le conteggerà ponendole in un’altra urna vuota, più piccola. Il primo e il secondo scrutatore osserveranno e leggeranno in silenzio il nome scritto su ciascuna scheda, mentre l’ultimo lo pronuncerà a voce alta, in modo che anche i cardinali elettori possano calcolare quanti voti ha ricevuto ciascun candidato. Ciascun scrutatore riporterà i voti in appositi fogli. L’ultimo scrutatore leggerà le schede e contemporaneamente le forerà dalla parte interna, dove si troverà la parola “Eligo”, per farvi passare un filo. Una volta finito lo spoglio, l’ultimo scrutatore farà un nodo ai due capi del filo e lo porrà in un contenitore.
Se il quorum non viene raggiunto, per la fumata nera, le schede insieme agli appunti e documenti verranno subito bruciate nella stufa e si aggiungeranno anche alcune sostanze che produrranno del fumo nero. Qualora il cardinale più votato raggiungesse il quorum, scatterà l’applauso e l’elezione giunge al termine. Il Cardinale elettore anziano Pietro Parolin chiederà all’eletto: «Accetti la tua elezione, canonicamente avvenuta, a Sommo Pontefice»? Nel caso fosse eletto Parolin come tutti hanno profetizzato, sarà il Cardinale Filoni a rivolgere la domanda. Alla risposta affermativa dell’eletto, il Cardinale chiederà ancora: «Con quale nome vuoi essere chiamato?».
Il nuovo pontefice risponderà: «Sarò chiamato.….». Dopo la scelta del nome, verranno bruciate solo le schede nella stufa per la fumata bianca insieme a delle sostanze che produrranno fumo bianco.Dopo la proclamazione il Papa neoeletto, si ritirerà nella Stanza delle Lacrime (Sacrestia della Cappella Sistina) per la preghiera: poi deporrà l’abito cardinalizio e indosserà quello papale preparato in questi ultimi giorni dal sarto pontificio Raniero Mancinelli.
Dopo la vestizione, il neoeletto ritornerà nella Cappella Sistina e siede alla cattedra. Il cardinale decano inviterà il nuovo Papa, a rileggere un passo del Vangelo secondo Matteo nel quale Gesù diede a Pietro e ai suoi successori il primato del ministero apostolico. Dopo la lettura evangelica e la preghiera per il nuovo Papa, i cardinali si accosteranno al Sommo Pontefice per prestargli l’atto di obbedienza. Infine verrà cantato il Te Deum. Il Conclave è si riaprirà ufficialmente!
Il Cardinale protodiacono Dominique Mamberti, si affaccerà alla loggia centrale della Basilica di San Pietro per pronunciare l’Habemus Papam; subito dopo, sulla stessa loggia, il nuovo Pontefice, preceduto dalla Croce farà la sua prima apparizione pubblica per rivolgere un Messaggio alla folla e per impartire la solenne benedizione Urbi et Orbi.Il mondo attende con trepidazione l’elezione del nuovo Papa, non resta che pregare perché abbia a cuore i problemi di tutti e quella pace che tarda ad arrivare.