Riceviamo e volentieri pubblichiamo la testimonianza di un lucerino Pasquale D’Alessandro 

Lucera – Desidero ringraziare la redazione di Adesso il Sud per avermi invitato a condividere con i lettori l’esperienza straordinaria vissuta in Vaticano con la Delegazione dell’Ordine di Malta. Mi piace iniziare con una frase dell’amato Papa Francesco:
“Il volontariato è sempre in uscita, il cuore aperto, la mano tesa, le gambe pronte per andare.”
Quando il mio Capo Gruppo del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – Gruppo Foggia-Lucera – mi ha chiesto la disponibilità per partecipare a questa esperienza, che io ho sentito come una vera e propria missione, ho accettato con grande emozione. Da quel momento è iniziata per me una preparazione fatta di preghiera e riflessione.

Alla vigilia della partenza, l’emozione cresceva. Non riuscivo ancora a credere che sarei partito per Roma, offrendo la mia disponibilità alla Delegazione e alla Santa Sede. Appena arrivati, ci siamo riuniti con le altre nove squadre per un briefing organizzativo, durante il quale ci è stato illustrato il programma settimanale e i compiti da svolgere.
Facevo parte della squadra T9 – Gruppo Puglia-Lucania – composta da una dottoressa, un infermiere e due soccorritori. Il nostro incarico era quello di garantire la sicurezza e l’assistenza ai pellegrini nelle Basiliche Papali: San Pietro, Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le Mura. I turni coprivano le fasce orarie 7:30–13:30 e 13:30–19:30. In caso di necessità, la Gendarmeria Vaticana ci contattava tramite radio per intervenire tempestivamente.

Il 21 aprile, una notizia inattesa ha sconvolto il nostro servizio: la morte di Papa Francesco. Ricevetti una chiamata mentre ero fuori con un collega. Inizialmente incredulo, cercai subito conferma, che purtroppo arrivò. Quel pomeriggio avevamo il turno in Piazza San Pietro: sul maxi schermo veniva annunciata la sua scomparsa e la recita del Santo Rosario. Con la mia squadra decidemmo di prolungare il turno per partecipare alla preghiera. È stato un momento di intensa commozione e unità spirituale.
Il 23 aprile, durante il turno sempre in Piazza San Pietro, avvenne la traslazione della bara del Santo Padre. Io ebbi la fortuna di essere presente in piazza. Veder passare il feretro mi ha profondamente toccato, suscitando in me un senso di pace e serenità difficile da descrivere. Dopo il turno, ho avuto la possibilità di entrare in Basilica per pregare davanti alle spoglie del Papa. Lì ho avvertito un cambiamento interiore che ancora oggi porto con me.
Un altro momento speciale è stato l’attraversamento della Porta Santa a Santa Maria Maggiore. In quel gesto ho portato con me le intenzioni di tante persone care, tra cui i colleghi del Gruppo Foggia-Lucera, che mi avevano chiesto di pregare per loro.

Dopo aver vissuto quel momento di grazia, ho sentito il bisogno di condividere tutto con i miei compagni del CISOM di Foggia-Lucera. Ci siamo ritrovati e, insieme, siamo tornati a pregare dinanzi al Papa, uniti nella fede e nel servizio.
Il 24 aprile abbiamo partecipato alla cerimonia di consegna della medaglia commemorativa del Giubileo presso la Villa Magistrale dell’Ordine di Malta. Non riesco ancora a credere di aver preso parte a quell’evento. Quando ho sentito pronunciare il mio nome, ho ricevuto la medaglia con immensa gratitudine, dedicandola subito al mio Capo Gruppo, Ernesto Pumpo, per aver creduto in me e avermi dato questa opportunità.
Un sentito grazie anche ad Antonella, Capo Raggruppamento CISOM Puglia-Lucania, per l’accoglienza semplice e umile, e per la disponibilità dimostrata durante tutta l’esperienza.
Grazie alla mia squadra T9: alla dottoressa Simonetta, all’infermiere Luca, e ai soccorritori Fiorello e Pietro. In questa settimana abbiamo condiviso momenti di lavoro, risate e collaborazione. Un grazie particolare va a Luca, con cui è nata una bella amicizia, fatta di confidenze, esperienze e risate.
Infine, il grazie più importante va al Signore Gesù e alla Vergine Maria, invocata a Roma come Salus Populi Romani, per averci accompagnati durante tutto il Giubileo della Speranza. Come ha detto Papa Francesco:
“La Speranza non delude mai.”