Riceviamo e pubblichiamo da Lucera Non Tace ODV

Lucera – Lo schema di disegno di legge sulla riforma della geografia giudiziaria approvato dal governo il 22 luglio 2025 esclude la riapertura del tribunale di Lucera. Vista la piega dei fatti, non serve a niente ustionarsi i polpastrelli sui social. Non serve a niente recriminare su questo o quel parlamentare locale ai quali ancora una volta i cittadini hanno affidato fideisticamente un mandato in bianco per poi lavarsene le mani. Il compito dei parlamentari locali è fondamentale in una democrazia rappresentativa ma i cittadini e la società civile hanno il dovere di evidenziare, con il dovuto peso, problematiche concrete del territorio indicando proposte realistiche affinché possano essere sostenute nelle aule parlamentari, forti di valide motivazioni e di un ampio sostegno popolare. Detto questo, cosa fare? Organizzare in tempi brevi una tavola rotonda tra autorevoli esperti di giustizia e rappresentanti della magistratura della capitanata finalizzata a produrre un documento di ampia visione, realistico e condivisibile che, focalizzandosi sui problemi e le criticità della giustizia in capitanata indichi, con argomentazioni oggettive, soluzioni finalizzate a soddisfare il bisogno di giustizia in capitanata nell’interesse dei cittadini. Il documento dovrà rifuggire dalla tentazione della scorciatoia campanilistica in quanto cieca e sterile (spesso cela solo faziosità ed egoismi territoriali privi di fondamento) che rischierebbe di innescare una lotta di tutti contro tutti: fazioni garganiche che si contrappongono a quelle lucerine che a sua volta si contrappongono a quelle foggiane o di Cerignola o di Manfredonia.

Inoltre sulle problematiche della giustizia e delle sedi tribunalizie la logica del campanile potrebbe diventare un boomerang perché il legislatore (tralasciando le incontrollabili logiche clientelari) tende ad affrontarle su respiro nazionale e nell’ottica di centralizzare i servizi per razionalizzarli e specializzarli allo scopo di assolvere al bisogno crescente dei cittadini di una giustizia rapida ed efficace. Ma senza trascurare l’importanza non secondaria di altri elementi quali il bisogno di giustizia di prossimità e l’impatto economico di una sede tribunalizia per un territorio specialmente se disagiato. Successivamente il documento dovrebbe essere firmato da personalità autorevoli, dai sindaci della capitanata ed esponenti della regione Puglia per suggellare una condivisione scaturita da una visione ampia in cui un territorio, la capitanata, fa rete su problematiche comuni condividendo proposte autorevoli e credibili basate sull’interesse dei cittadini e non nell’ottica del campanile. E’ un percorso complesso? Indubbiamente. E’ troppo tardi per salvare il tribunale di Lucera? Forse. Ma occorre provarci lo stesso unitariamente mettendo in campo tutte le energie di cui la capitanata dispone.

Ci sono altre strade da percorrere? Noi non ne conosciamo altre. Se non quelle illusorie dei demagoghi di turno che non mancano mai, specialmente dalle nostre parti. 2 P.S. L‘ospedale Lastaria sembra destinato a subire la stessa sorte del Tribunale di Lucera. E tutti, da anni, stiamo assistendo impotenti alla sua lenta agonia. Favorita in passato da un clientelismo becero che ha prodotto malfunzionamenti e inefficienze nell’ospedale con l’inevitabile conseguenza della chiusura di vari reparti che ha portato alla perdita progressiva di posti letto. In un contesto di tagli nella sanità, è stato facile paventare a più riprese la chiusura di un ospedale così degradato e poco utilizzato, alimentata anche da egoismi esasperati di politici e dirigenti ospedalieri delle Asl contigue. Oggi, tutti aspettiamo passivamente che un politico illuminato (che non arriverà mai in questo contesto) risolva definitivamente il problema come piace a noi. Dimenticandoci che, in passato, se i politici locali hanno proposto qualcosa, spesso il rimedio si è rivelato peggiore del male. Il problema se lasciato ancora incancrenire, potrebbe preparare la strada ad una soluzione beffarda per la comunità: la chiusura dell’ospedale Lastaria con la svendita dell’intero complesso ad una cordata privata della sanità locale. Continuando a restare passivi e sospesi in un’indefinita attesa, Lucera sarà inesorabilmente spogliata delle poche risorse e servizi che ancora la tengono in vita. P.S.2 Fa piacere non sentirsi soli nella convinzione che sia giusto proporre iniziative unitarie che coinvolgano i cittadini e la società civile su questioni importanti per il territorio. LNT è in piena sintonia con le Riflessioni domenicali” di Michele Consalvo. E’ già un buon segno.