Un lunedì diverso per Lucerini, che in delirio trentotto anni fa, accolsero per la prima volta un Papa: San Giovanni Paolo II.
Arturo Di Sabato
Lunedì 25 maggio 1987, San Giovanni Paolo II, ilPapachiamato da un paese lontano, fece visita a Lucera. Il Santo Padre, aveva iniziato la visita apostolica in Capitanata. Era atterrato all’aeroporto militare dell’Amendola il 23 maggio, dove con l’elicottero dell’Aeonautica Militare iniziò una visita Pastorale:prima a San Giovanni Rotondo (Santuario e Casa Sollievo della Sofferenza), il 24 maggio a Monte Sant’Angelo, a Manfredonia, a Foggia (Santuario dell’Incoronata), a San Severo (Santuario della Madonna del Soccorso e all’Ospedale). Poi toccò alla nostra città, e a Troia. Dopo Troia, proseguì per Bovino (Santuario di Valleverde), Ascoli Satriano, Cerignola e all’Amendola per fare ritorno a Roma. Mai un Papa a Lucera, chi l’aveva visto! Era un sogno? Il delirio era al massimo!
L’elicottero del Santo Padre, accompagnato dal suo segretario personale don Stanislao, e quello del seguito papale e da alcuni vescovi della provincia atterrò al campo sportivo. Ad attenderlo i due carabinieri in alta uniforme, il Vescovo della diocesi di Lucera – Troia Mons. Raffaele Castielli il Sindaco, Vincenzo Di Siena (per tutti il Sindaco del Papa), le autorità, civili e militari e gli sbandieratori.
Il Santo Padre, dopo il picchetto d’onore e i saluti, salì sulla papa mobile. Ad accompagnarlo, il segretario e il Vescovo Mons. Castielli. Dietro la papa mobile, il seguito papale, nelle autovetture guidate dai dipendenti comunali.
Le strade erano gremite, tutti con le bandierine, i cartelli:”Viva il Santo Padre!” Le strade della città erano addobbate di colori gialli bianchi. Per ordinanza sindacale le scuole erano chiuse.
Il Papa fece una breve visita alla Chiesa di San Francesco d’Assisi (ora Basilica minore e Santuario San Francesco Antonio Fasani) per venerare le spoglie mortali del Padre Maestro canonizzato proprio da lui un anno prima nella Basilica di San Pietro il 13 aprile. Il Santo Padre donò anche un Cero a ricordo della visita, che si conserva nella teca contenente i vestiti del nostro Santo.
Dopo la foto di gruppo con i frati all’interno della chiesa, all’uscita accompagnato dal Vescovo e dal superiore Padre Massimiliano Marsico il Papa, rivolse un breve saluto alla folla festante e impartì la sua benedizione. Poi, salito sulla papa mobile, si diresse verso Piazza Duomo altrettanto gremita per rivolgere un saluto.
Urla di gioia, per accogliere il Vicario di Cristo:«Lucera, città di Santa Maria e di San Francesco Antonio Fasani, saluta ed accoglie Giovanni Paolo II. Viva il Papa. Viva il Papa, Viva il Papa!».
Il Vescovo della diocesi,Mons. Raffaele Castielli, rivolse il saluto al Pontefice: «La nostra chiesa di Lucera – Troia è in festa per questo evento straordinario, della visita del Papa. È la prima volta, nella storia, che il Vicario di Cristo, viene a Lucera e dopo otto secoli torna a Troia. Con la testimonianza del suo magistero e del suo servizio apostolico viene a confermarci nella fede, nella speranza e nella carità».
Poi il Santo Padre, interrotto più volte dagli applausi e dai cori festosi dei lucerini, rivolse un messaggio alla città: «Lucera, “città della luce”. Questa spontanea assonanza, che sgorga dalla radice del nome, evocata qui, nella chiesa cattedrale, porta spontaneamente alle labbra le parole di Gesù: Io sono la luce del mondo. Voi siete la luce del mondo.
In tempi meno lontani dai nostri una fiaccola, ardente della luce di cui parla il divino Maestro, prende nome da un grande figlio di Lucera: San Francesco Antonio Fasani, l’umile seguace del Poverello di Assisi, che ho avuto la gioia di canonizzare l’anno scorso e del quale ho visitato poco fa la tomba. Ho definito Lucera “città della luce”. Adesso devo anche aggiungere: “città della voce”, perché non mancano voci in questa città. Ma la voce è sempre espressione del cuore. Non mancano i cuori, qui. Vi ringrazio per l’espressione di queste voci e dei vostri cuori».
Dopo i vari Saluti, il Pontefice, accompagnato dal Vescovo e dal seguito, fece visita nella nostra Basilica Cattedrale: ad accoglierlo c’era il Parroco don Alfonso Tirri. Pregò dinanzi alla Simulacro miracoloso della nostra Patrona. All’uscita salutò la popolazione e salì sulla papa mobile per dirigersi verso il campo sportivo, dove ad attenderlo c’era l’elicottero dell’Aeronautica che doveva trasportarlo a Troia.
Ad accompagnarlo anche Mons. Castielli. Giunto a Troia, dopo il pranzo in Episcopio riposò in una stanza dove si conserva tutt’ora una lapide a ricordo. Dopo la visita alla con cattedrale e il saluto alla popolazione, riprese l’elicottero per Bovino, al Santuario di Valleverde. Ogni anno è sempre un ricordo piacevole ricordare la visita di un Santo Papa alla nostra città e diocesi.