Domenica 18 maggio dinanzi al mondo intero e a 150 delegazioni politiche, Papa Leone XIV ha iniziato ufficialmente il suo servizio apostolico, dopo la consegna del Pallio e dell’Anello del Pescatore.
Arturo Di Sabato
Leone XIV è sceso in piazza sulla papa mobile scoperta e ha fatto un lungo giro salutando i fedeli percorrendo Via della Conciliazione fino a Castel Sant’Angelo per poi tornare indietro. E’ entrato in Basilica, per indossare i paramenti liturgici, incensare i resti mortali di San Pietro dopo aver pregato a lungo e poi processionalmente si è recato in piazza per la Santa Messa dell’inizio del ministero apostolico ricevendo visibilmente emozionato il Pallio e l’Anello del Pescatore.
Nella sua omelia ha ricordato Papa Francesco, del quale ha già venerato le spoglie mortali nella sua prima visita a Santa Maria Maggiore e che ha detto di sentire molto la sua presenza. Inoltre ha evidenziato le due dimensioni della missione affidata a Pietro da Gesù, esprimendo un primo grande desiderio: «Una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato. In questo nostro tempo, vediamo ancora troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri».
Al Regina Coeli non ha dimenticato i fratelli e le sorelle che soffrono a causa delle guerre: da Gaza (i bambini, le famiglie, gli anziani sopravvissuti che sono ridotti alla fame), nel Myanmar dove nuove ostilità hanno spezzato giovani vite innocenti e la martoriata Ucraina che attende dopo tre anni di guerra, negoziati per una pace giusta e duratura.
La guerra in Ucraina è giunta al giorno 1.183 e Papa Leone XIV ha offerto sin da subito la propria disponibilità non solo personale ma anche locale, cioè il Vaticano come luogo per gli incontri di mediazione al fine di raggiungere accordi di Pace. Infatti lo ha ribadito nell’incontro con il vice presidente americano D.J.Vance, ma soprattutto nel colloquio telefonico con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, (ormai mediatrice tra USA e UE).
La telefonata della Meloni al Santo Padre, non è stata proprio una sua iniziativa. Infatti, secondo una nota di Palazzo Chigi, ha fatto seguito alla telefonata avuta con il presidente Trump e con altri leader europei, nel corso della quale è stato chiesto proprio alla premier italiana di verificare la disponibilità della Santa Sede a ospitare i negoziati.
La Meloni si è congratulata per la disponibilità del Papa per il suo impegno costante per la Pace e della Santa Sede nell’accogliere i prossimi colloqui tra le parti.
Il segretario di Stato americano Rubio ha affermato apertamente, che si aspetta le condizioni di Putin, attualmente in visita nella regione di Kursk, ma allo stesso tempo continua a bombardare a tappeto l’Ucraina.
Zelensky non vuole ritirarsi dalle zone poste sotto il suo controllo, poiché la UE continua a sostenerlo anche dopo le continue dichiarazioni dell’Alto Rappresentante della Politica Estera Kallas che vuole vedere azioni forti degli USA su Mosca e propone altre sanzioni alla Russia. Una provocazione bellica a tutti gli effetti!
Trump, prima di telefonare a Putin ha sentito Zelensky e dopo la famosa telefonata russo-americana il tycoon americano ha espresso il desiderio di incontrare lo zar russo.
Dopo la telefonata con Putin, Trump si è pronunciato a favore del Vaticano come sede per i negoziati di pace, una sede neutra, perché solo attraverso i negoziati di pace, Putin può arrivare alla tregua e poi alla fine del conflitto, ma soprattutto prima ad un’iniziale scambio di prigionieri, (9 per parte) che Leone XIV ha chiesto.
Per Papa Leone XIV è un pontificato particolare, tra l’impegno per la pace in Ucraina ma anche a Gaza dove lo sterminio è giunto al giorno 593 e i morti aumentano sempre più, le promesse vengono meno, perché si avvicina il rischio di una carestia. L’Occidente è sempre più silenzioso, non parla, se non con minime dichiarazioni, perché per questi signori potenti sembra un gioco, tranne per il premier spagnolo Sanchez che ha avuto il coraggio di parlare di sterminio! Finalmente un capo di una nazione ha parlato di sterminio e non solo la chiesa!
Continuiamo a sostenere Papa Leone, il Pietro pescatore di uomini scelto da Gesù per guidare tutti noi.