Il popolo di Dio tra quelli in piazza San Pietro e quelli che seguivano attraverso la televisione o i social attendevano questo annuncio, dopo l’extra omnes pronunciato dal maestro delle celebrazioni liturgiche nella Cappella Sistina.

Arturo Di Sabato

Tutti dicevano che doveva essere un conclave breve e in effetti hanno avuto ragione. Al quarto scrutinio del secondo giorno, i cardinali elettori hanno trovato l’accordo per raggiungere il quorum, almeno due terzi (89 voti), per l’elezione del nuovo Papa. Anche se, secondo voci indiscrete, ma fondate, sembra che il nuovo Pontefice abbia superato i 100 voti.

In Piazza San Pietro, già dalla sera di mercoledì 7 maggio del primo scrutinio tutti col naso all’insù, così come chi seguiva attraverso la tv, la radio e soprattutto i social. Infatti, questo, è stato definito il primo conclave social.

Mercoledì 7 maggio, con quasi due ore di ritardo abbiamo dovuto attendere la prima fumata nera come era prevedibile, così come la mattina di giovedì giorno della Supplica alla Madonna di Pompei dopo il secondo e terzo scrutinio. Ma per fortuna c’erano i gabbiani a farci compagnia, forse ci tenevano in ansia, perché anche loro attendevano la fumata bianca che doveva uscire dal comignolo della Sistina.

Ma nel pomeriggio di giovedì 8 maggio quando tutti aspettavamo la fumata alle 19.00, alle 18.08 è arrivata la terza fumata, questa volta bianca, che ha annunciava l’elezione del 267° Pontefice. Gli animi di tutti in delirio e Piazza San Pietro in pochi minuti si è riempiva di fedeli fino a Via della Conciliazione. Il Comignolo fumava ancora e a confermare l’avvenuta elezione il suono a distesa delle campane della Basilica di San Pietro, cosi come quelle di Roma e delle chiese di tutto il mondo.

Poco più di un’ora dopo, il cardinale protodiacono Dominique Mamberti il più anziano per nomina tra i cardinali diaconi, si è affacciato dalla loggia esterna dell’aula delle benedizioni sulla facciata della basilica di San Pietro e ha annunciato con l’Habemus Papam l’elezione del cardinale americano Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV.  Il nuovo Pontefice Leone XIV, dopo pochi minuti, preceduto dalla croce e accompagnato dal Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie si è quindi presentato emozionato ai fedeli, leggendo un discorso in italiano (con un paragrafo in spagnolo dedicandolo alla sua comunità in Perù dove è stato missionario.

Poi come da tradizione ha impartito la sua prima benedizione Urbi et Orbi (alla Città e al mondo) concedendo l’indulgenza plenaria. Papa Leone XIV ha recuperato la mozzetta rossa, la stola solenne, la Croce pettorale e l’anello d’oro; quindi non lo stile sobrio di Francesco; ma ha pronunciato un discorso bellissimo salutando i fedeli:«La pace del Signore Risorto sia con voi».

Ha parlato per nove volte di pace, ha chiesto un aiuto a costruire i ponti e il dialogo, ricordando Papa Francesco, ha ringraziato i cardinali e poi ha pregato con i fedeli l’Ave Maria ricordando la Madonna di Pompei.

Forse tutti si aspettavano un Francesco II, un Giovanni Paolo III, ma ha voluto riprendere la tradizione di Leone XIII, il Papa della Rerum Novarum (Delle Nuove Cose) un enciclica sociale che si è occupata dei problemi sociali, fondando la moderna Dottrina sociale. E’ stato anche il Papa che ha dichiarato Venerabile il San Francesco Antonio Fasani nel 1891.

E’ un Papa che ha a cuore il mondo traviato dalle guerre, come lo ha ribadito nella Messa e nell’incontro con i Cardinali, nel primo Regina Coeli domenica 11 maggio e anche lunedì 12 nell’aula Paolo VI all’incontro con la stampa internazionale.

Certamente lo ribadirà tante volte, in modo particolare domenica 18 maggio alla Santa Messa dell’inizio del Ministero Petrino dinanzi a tanti fedeli e tante delegazioni internazionali. Ha cuore le missioni, ma anche i giovani, che li ha già esortati a no aver paura e aver coraggio ad affrontare le sfide quotidiane. Allo stesso tempo ha accennato ai problemi della tecnologia, come l’intelligenza artificiale che limita le menti.

E’ un Papa mariano: è molto devoto alla Vergine del Buon Consiglio del Santuario di Genazzano (Rm) che conosce molto bene poiché è retto dagli agostiniani. Impareremo noi, invece, a conoscere questo Papa, simpatico attraverso i suoi discorsi, preghiere, messaggi, omelie, encicliche e azioni.