Accresce il numero dei giorni, dei morti di una guerra assurda. Si assiste alle strette di mano ma non tutti vogliono la pace perché hanno altro da pensare: i dazi.
Arturo Di Sabato
La guerra in Ucraina è giunta al giorno 1.105. I missili russi continuano a cadere sulle infrastrutture civili e sanitarie uccidendo numerosi innocenti tra i quali i bambini.
Il Papa continua dal Policlinico Gemelli di Roma ad invocare la pace per la martoriata Ucraina e per il mondo intero supplicando un dialogo vero.
Questa non è l’unica guerra, ma anche quella che si combatte a parole come i “grandi” della terra con strette di mano o in vertici nel tentativo disperato di convincere il mondo che anch’essi possono trovare una soluzione per la fine di questa guerra.
Il colloquio o meglio il litigio americano – ucraino della settimana scorsa è stato un uno show vero e proprio perché Zelensky è caduto nella trappola, ma allo stesso tempo si è difeso bene dalle prepotenze di Trump e del suo staff. Alla fine è saltato l’accordo delle terre rare, l’equivalente di 500 miliardi di dollari come una sorta di risarcimento per gli aiuti militari inviati dall’amministrazione Biden.
Una volta i bilaterali dei capi delle nazioni erano blindati, privati e signorili: invece quello del tycoon – affiancato dal suo vice – con il premier ucraino è stato aperto al mondo: un video virale circolato su tutti i social tanto da far scattare la gara di maggiori, visualizzazioni, condivisioni, commenti, “mi piace” e nuovi follower soprattutto su X (ex twitter): immaginiamo la gioia immensa di Elon Musk!
Trump infastidito dalla inaspettata reazione ha cacciato via l’ospite tanto atteso che è andato a ripararsi a Londra per cercare protezione e sostegno: scacco al re?
Dopo tre anni di guerra il leader ucraino non vuole darla vinta a Trump, perché si sentirebbe chiuso in gabbia e se dovesse cedere le terre rare è perso tutto: dopo il danno, la beffa!
Domenica 2 marzo, i leader europei, il premier canadese Justin Trudeau presidente del G7, il premier turco Erdogan, sono sbarcati a Londra convocati dal premier britannico Starmer, che già aveva avuto un colloquio con Zelensky e con il premier Macron propenso ad un mese di tregua, chiedendo un maggior coinvolgimento della nostra nazione.
Purtroppo la proposta non è stata accettata perchè l’Europa è divisa, Orban l’ha accusata di voler continuare la guerra. La nostra presidente, invece, non se la sente di arrivare ad una soluzione senza coinvolgere il Patto Atlantico (Nato) e gli Stati Uniti, tanto da impegnarsi in prima persona ad andare a Washington alla Casa Bianca per parlare con Trump certamente non solo della questione ucraina ma anche di un’altra guerra; quella dei dazi che colpisce tra l’altro il Made in Italy. Infatti, Giorgia, tanto cara a Donald ha dichiarato: «La guerra commerciale non conviene a nessuno neanche agli Stati Uniti. Lo dirò a Trump».
Putin visto il flop del bilaterale ucraino-americano e quello del summit inglese, continua a bombardare senza sosta perché l’Ucraina è più sola che mai dopo che gli Trump ha sospeso gli aiuti militari come minacciato in quel bilaterale. Il Cremlino esulta: senza armi statunitensi, Kiev deve solo pensare alla pace!
Zelensky tenta di correre ai ripari ripensando alla proposta statunitense delle terre rare, ma vuole l’aiuto dei partner europei perché è solo. La Presidente della Commissione Europea Ursula Von de Leyen non sa come muoversi perché deve mostrare credibilità e unità della UE tanto da rafforzare la difesa degli stati europei stanziando 800 miliardi di euro perché l’Europa è minacciata, pur temendo di essere ormai la prossima vittima dei dazi statunitensi.
L’Unione Europea forse pensa ad una missione militare di pace dopo la fine del conflitto tanto che in una delle bozze del prossimo vertice UE di giovedì prossimo si legge: “La pace deve rispettare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
Zelensky non si dà per vinto sembra intenzionato a ricucire con Trump, ma secondo alcune agenzie di stampa spunta patto segreto con il premier inglese Starmer per un accordo di 100 miliardi di dollari. Una fake news?
Intanto il tycoon pur perdendo la popolarità interna dopo il video virale dello show, si sente libero perché ha avvicinato a sé politicamente la Russia votando al Consiglio di Sicurezza dell’ONU una risoluzione a favore nella quale non era riportata nemmeno l’aggressione all’Ucraina. Si sente più forte per le trattative interne in modo che il Cremlino tranquillizzi la Cina – che è stata colpita dai dazi lievemente rispetto ad altri – e possa convincerla a “fermarsi” da un eventuale invasione della contesa isola di Taiwan altrimenti sarebbe una catastrofe: Scacco matto!