LUCERA – Il mio otto marzo è prima di tutto un atto di giustizia. È richiesta di perdono alle donne per tutte le volte in cui, come Chiesa maschilista, con una spiritualità deviata che nulla ha da spartire col Vangelo, le abbiamo invitate alla rassegnazione, ad offrire al buon Dio le sofferenze frutto di soprusi e violenze di ogni genere. Perdono! Solo dopo, il mio abbraccio forte va, soprattutto, a chi non può ancora vivere pienamente tutta la ricchezza dell’essere donna! Che il buon Dio vi insegni a lottare contro la stupidità umana. Adelante, creature splendide, di fronte alle quali mi inchino
Auguri a tutte le donne dalla Redazione
Ciro Miele